INVESTIRE NEL SOCIALE
La Regione deve garantire l’accesso alle cittadine/i al diritto alla casa. Vanno recuperati e sottratti alla vendita i migliaia di appartamenti sfitti in disponibilità degli Ater provinciali, per renderli disponibili per le graduatorie e per le emergenze. Va lanciato un piano per l’edilizia residenziale pubblica che crei nuove disponibilità anche attraverso il riuso di importanti edifici di proprietà delle istituzioni locali, regionali e dello stato. Gli affitti devono essere non superiori al 10% del reddito. La legge regionale deve essere riscritta.
La Regione deve destinare significative risorse a sostegno del reddito. La Regione deve destinare maggiori risorse al trasporto pubblico locale.
Al netto dei trasferimenti dello stato, l’intervento pubblico è oggi decisivo per contrastare gli effetti della crisi sul piano sociale. Va rivista la decisione di togliere la quota spettante alla regione dell’Irpef regionale. Un mancato introito di 1 miliardo e 200 milioni che sono stati sottratti al bilancio, sei miliardi di euro in meno negli ultimi 5 anni. Un taglio di tasse orizzontale che ha favorito i redditi più alti, con uno sgravio risibile per i redditi più bassi.
Con una diversa modulazione e con l’innalzamento della soglia esente, diventerebbero disponibili risorse importantissime che concentrate su alcune partite potrebbero garantire interventi a sostegno di quelle fasce sociali che sono più colpite dalla crisi. È importante ricordare che il 20% dei Veneti è collocato sotto o appena sopra la soglia della povertà relativa. Questa percentuale è destinata nel prossimo futuro ad aumentare notevolmente. È altresì evidente che i trasferimenti di maggiori risorse ai comuni è in questo caso centrale.
Altrettanto necessario è il contrasto all’evasione fiscale, sempre tollerata e spesso giustificata dalle forze politiche che hanno governato la Regione negli ultimi 25 anni. Nel solo Veneto, l’evasione fiscale vale 10 miliardi all’anno, 50 miliardi negli ultimi 5 anni. Una cifra che vale da sola almeno due finanziarie nazionali.
