
Mi chiamo Matteo Maria Bonani e sono nato e cresciuto in un paese dell’alto vicentino che ha una significativa tradizione di lotta di classe ma anche una lunga storia di movimento reazionario. Ho 46 anni e sono papá di una ragazza di 12. Sono uno psicologo e oltre alla attività privata di psicoterapia nel mio studio svolgo attività di formazione e supervisione nelle aree della disabilità complessa, della salute mentale e della tutela del minore occupandomi di gruppi di lavoro e di famigliari.
Per vent’anni tutto il mio impegno si é concentrato nella relazione di cura. Frequentando ex manicomi, ospedali psichiatrici giudiziari, reparti di psichiatria, comunità e altri servizi alla persona, ho compreso il valore della fragilità e l’importanza di rivedere le prassi di assistenza in favore di un miglioramento della qualità umana offerta.
Come esseri umani nasciamo da una relazione, cresciamo dentro a relazioni, ci ammaliamo a causa di relazioni e possiamo guarire sempre all’interno di relazioni, purché siano improntate al rispetto e al riconoscimento dei bisogni. Ecco, una società che parte dai bisogni delle persone, soprattutto da quelli più urgenti e meno considerati, è una società responsabile, ovvero capace di trovare risposte.
Sono comunista perché credo fermamente nel principio: ad ognuno secondo le proprie necessità e da ognuno secondo le proprie possibilità. E ho scelto di entrare nel Partito di Rifondazione Comunista proprio perché nell’impegno quotidiano dei suoi iscritti ho visto l’applicazione concreta di questa formula: sportello sociale, sostegno alle lotte per le case popolari e contro gli sfratti, presenza a fianco delle classi sfruttate contro le delocalizzazioni industriali, il gruppo di acquisto popolare… in una parola, VICINANZA alle persone.
Manifestazione Sfratti Zero, Padova 2020
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